Statuti dello Studio teologico per le Monache Benedettine italiane
STUDIO TEOLOGICO PER LE BENEDETTINE ITALIANE
annesso al Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo di Roma
NORME STATUALI
I. FINE SPECIALE
1. Lo Studio Teologico per le monache benedettine italiane, sorto nell’ottobre 1980, col consenso e l’autorevole consiglio delle superiori autorità ecclesiastiche e monastiche vuole rispondere alle nuove esigenze socio-culturali della donna che, più matura e preparata sul piano umano, sente il bisogno di un’adeguata crescita culturale anche sul piano religioso.
2. Tale esigenza, viva nelle religiose che si dedicano al servizio dei fratelli e nei vari settori della vita ecclesiale, è ancor più viva in quelle che, volendo vivere con fede più consapevole la partecipazione al Mistero di Cristo, divengono segno della dimensione contemplativa della Chiesa.
3. La crescita culturale e religiosa è considerata all’interno dei monasteri come una condizione indispensabile per l’arricchimento della preghiera – liturgica e privata – per un ascolto più approfondito della lectio divina, per un senso più teologico del lavoro, per una perfezione più grande della vita comunitaria e per la qualità di “segno” che ogni monastero deve avere nel seno della Chiesa.
4. La Scuola di Teologia si propone dunque:
a) offrire una visione cristiana della realtà e della vita, ragionata, globale ed unitaria, nei suoi contenuti fondamentali;
b) promuovere una formazione teologica approfondita e coerente, curando l’esposizione degli elementi essenziali delle varie discipline;
c) formare le monache in modo che, dopo aver frequentato i corsi e superato l’esame delle diverse materie diventino anche esse capaci di animare la formazione permanente delle loro comunità, come la Chiesa oggi raccomanda;
d) aiutare, in definitiva, la maturazione teologica e spirituale dei monasteri offrendo un’alternativa di formazione teologica seria ed equilibrata che, da una parte, non si limita alle conferenze e ai corsi saltuari organizzati da ogni monastero e, d’altra parte, non richiede la frequenza di una Facoltà teologica, possibilità che rimane sempre limitata a un numero molto ridotto di monache.
II. ORIENTAMENTO DEGLI STUDI
1. L’apprendimento della teologia viene capito secondo le esigenze del suo proprio oggetto ma, senza fermarsi particolarmente sui problemi teorico-accademici, dovrà insistere soprattutto su uno studio di carattere sapienziale, cioè sulla teologia come discorso di fede e della vita di fede.
2. Uno studio teologico di carattere sapienziale richiede la scelta preferenziale di quelle discipline – Sacra Scrittura, Teologia dogmatica, Liturgia, Patrologia, Monastica, etc. – che costituiscono i fondamenti di una vita benedettina; il programma completo degli studi ne precisa la scelta fatta.
3. Sebbene l’apprendimento della teologia nella sua dimensione sapienziale non esiga uno studio fine a se stesso, pure la presentazione delle diverse materie teologiche e il livello delle lezioni magistrali dovranno essere tali da far recepire lo stato della ricerca teologica e le esigenze metodologiche proprie alle diverse discipline.
4. I corsi dello Studio Teologico non dovranno limitarsi alla trasmissione di una quantità più o meno grande di nozioni da ritenersi ma, mireranno soprattutto a sviluppare la capacità intellettuale necessaria per comprendere le questioni teologiche e offrire un orientamento metodologico che permetta un ulteriore studio personale.
5. A questo scopo le lezioni magistrali verranno completate, secondo la possibilità delle diverse discipline, da un insegnamento più preciso su un punto determinato e da lavori pratici in cui il professore possa far vedere come si procede nello studio di un tema o di un testo concreto.
III. STRUTTURA DELLO STUDIO TEOLOGICO, DIREZIONE E RAPPORTI CON IL PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
1. Lo Studio Teologico per le monache benedettine italiane annessa al Pontificio Ateneo S. Anselmo appartiene alla CIMB.
2. La CIMB sostiene e segue tale Studio mediante il suo Comitato esecutivo, il quale delega uno dei suoi membri a questo proposito.
3. Il membro del Comitato esecutivo della CIMB insieme con la Madre Abbadessa della Casa ospitante, il Decano della Facoltà di Teologia di S. Anselmo e la Direttrice dello STBI, costituiscono l’autorità collegiale immediata dello Studio Teologico, un quasi “senato” che assume la responsabilità in nome della CIMB e dell’Ateneo di S. Anselmo.
4. La direzione concreta dello Studio Teologico sarà affidata all’autorità personale di una Coordinatrice, la quale dovrà essere una monaca accademicamente qualificata che svolge il proprio compito – preparare gli orari delle lezioni, provvedere il buon andamento dei corsi, mantenere il contatto con i docenti e guidare le monache alunne – in stretta collaborazione con l’autorità collegiale e in particolare con la Madre Abbadessa di S. Antonio.
5. La nomina della Direttrice è di competenza del Comitato esecutivo della CIMB. Si richiede inoltre il consenso della Madre del Monastero ospitante e del Decano della Facoltà teologica di S. Anselmo.
6. Nell’organizzazione e nel governo dello Studio Teologico, la Direttrice deve tener conto del suo Consiglio formato dai membri costitutivi dell’autorità collegiale e da due professori della stessa Scuola di Teologia.
7. Eventualmente la Direttrice dovrà tener anche conto del Consiglio dei professori e delle monache alunne.
8. I rapporti della Scuola con la Facoltà di Teologia di S. Anselmo si reggono sulle basi seguenti:
a) Il Pontificio Ateneo di S. Anselmo rilascia il diploma per gli studi compiuti quando siano state realizzate le condizioni requisite.
b) La ratio studiorum, il programma di ogni periodo, il calendario delle lezioni, dei seminari e dei lavori pratici devono essere approvati dal Decano della Facoltà.
c) Le modifiche del programma, delle lezioni e dei seminari, inclusi i lavori pratici che la Direttrice creda convenienti, saranno eseguite soltanto dopo aver sentito il Decano.
IV. SEDE DELLO STUDIO TEOLOGICO
1. Lo Studio Teologico ha attualmente la sua sede nel monastero di S.Antonio delle Monache Camaldolesi a Roma.
2. Il monastero offre i locali per le lezioni magistrali e per i lavori pratici.
V. I DOCENTI
1. I Docenti vengono nominati dall’autorità collegiale, dopo la presentazione fatta dalla Direttrice.
2. I docenti vengono proposti dalla Direttrice dello Studio Teologico col consenso della Madre Abbadessa della Casa ospitante, del membro del Comitato esecutivo della CIMB e sentito il Decano della Facoltà teologica anselmiana. La scelta degli Insegnanti verrà fatta:
a) tra i professori del Pontificio Ateneo di S. Anselmo;
b) tra gli altri Docenti delle Università romane;
c) tra i monaci e le monache qualificate, secondo il giudizio della Preside dello Studio Teologico e del suo Consiglio;
d) tra altri docenti che possano arricchire l’insegnamento dello Studio.
3. In ogni caso si terrà conto delle qualifiche accademiche degli insegnanti e della loro capacità pedagogica.
VI. LE MONACHE ALUNNE
1. Studenti ordinarie:
a) Per essere ammesse a frequentare il corso occorre un diploma di scuola media superiore e almeno tre anni di professione temporanea, salvo casi che si potranno esaminare;
b) potranno essere accettate come alunne ordinarie altre persone appartenenti a diversi Istituti religiosi che abbiano le qualità richieste secondo il giudizio della Direttrice o del suo Consiglio.
2. Studenti ospiti:
a) Si potranno accettare anche alunne straordinarie ospiti che desiderano seguire i corsi, ma non aspirano al Diploma rilasciato dall’Ateneo di S. Anselmo. A giudizio dei Professori potranno eventualmente essere integrate lungo il corso degli studi come “ordinarie”.
b) Durante la loro permanenza a Roma le monache studenti vengono ospitate nel monastero della Camaldolesi di S.Antonio e ammesse a partecipare alla sua vita monastica. Il monastero stesso offre i locali per le lezioni magistrali e per i lavori pratici.
c) Potranno inoltre disporre della biblioteca teologica che appartiene alla Scuola e che permette di fare le ricerche necessarie.
VII. PIANO GENERALE DEGLI STUDI – DIPLOMA
1. Il corso completo della Scuola di Teologia si svolge in dodici trimestri con un totale di 888 ore di lezioni.
2. Lo studio secondo il programma e controllato dalle prove di esami, dai lavori pratici, e dai seminari, si conclude con l’elaborazione di una tesina che può essere anche l’elaborazione di uno dei seminari.
3. La stesura fondamentale della tesina dovrà essere condotta in sede sotto la guida diretta del professore.
4. La Congregazione dell’educazione cattolica, dietro richiesta del Pontificio Ateneo di S. Anselmo dell’11 giugno 1983, ha autorizzato il Pontificio Ateneo di S. Anselmo a rilasciare il diploma alle monache che avendo frequentato il corso hanno sostenuto le prove richieste e conseguita l’approvazione della tesina scritta (lettera del 10 agosto 1983, prot. n. 898/83/3).
5. Il Pontificio Ateneo di S. Anselmo ha consentito a rilasciare tale diploma nella sua sessione del 26/11/83.
VIII. POSSIBILITÀ DI STUDI ULTERIORI
1. Scopo dello Studio Teologico è realizzare una formazione di base globalmente completa; tuttavia si può prevedere, secondo le esigenze dei tempi e dei monasteri, un perfezionamento attraverso settimane di studi che potranno essere organizzati in tempi successivi.
2. Qualora ne fosse fatta la richiesta, gli studi fatti nello Studio Teologico per le monache benedettine possono essere tenuti in conto da S. Anselmo per l’ammissione ai corsi dell’Ateneo. Il programma ulteriore di complemento per una iscrizione regolare in vista di gradi accademici sarà stabilita per ogni singolo caso dal Decano di Teologia o dal Preside dell’Istituto Liturgico.