Siamo felici di poter offrire il nostro contributo alle pagine di questa newsletter, raccontandovi un po’ la nostra esperienza vissuta durante la IV sessione di studio, tenutasi a Roma nello scorso mese di gennaio.
Domenica 19 è stata organizzata dalla Scuola un’uscita a Civitella, per conoscere la bella realtà condivisa ormai da anni dal Monastero Benedettino “Santa Scolastica” e dalla Comunità Monastica di Bose.
È stata occasione di incontro e conoscenza di una realtà monastica per certi versi nuova, che alcuni non esitano a definire profetica nell’attuale nostro panorama, in cui si vedono comunità sempre più ridotte numericamente perdere la possibilità di sopravvivere in autonomia. Allora, che fare? Civitella ci insegna che tendere la mano e chiedere aiuto può avviare un processo nuovo e indicare una possibile soluzione, che non solo risponde a bisogni immediati, ma diventa significativa anche per altri.
Dopo un’oretta circa di viaggio in pullman, guidate dalla “nostra” sr. Maria Gabriella che “giocava in casa”, siamo state caldamente accolte nella foresteria “made in Bose”, con locali completamente nuovi! L’accoglienza è uno dei punti forti della spiritualità monastica, e ne abbiamo fatto l’esperienza!
Come prima cosa, siamo andate a visitare la ricca biblioteca del Monastero, che ha provvidenzialmente goduto lungo i vari anni anche di generose donazioni, e quindi oggi può vantare un vasto repertorio: questo tesoro non è conservato gelosamente, ma condiviso, permettendo ad altri di poterne beneficiare, essendo inserito nel Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) attraverso il Polo delle Biblioteche Ecclesiastiche (PBE).
Subito dopo, abbiamo goduto della vista panoramica dalla terrazza: il monte Soratte e la vastità dei terreni del Monastero, adibiti a vigna, uliveto e orto. Ora et labora!
Alle 11.30 abbiamo celebrato l’Eucarestia, presieduta dal loro cappellano, gustando la bellezza di una liturgia semplice e ricca allo stesso tempo. A seguire, il pranzo, suddivise nelle varie sale accoglienti e capienti, godendo in ciascuna della presenza di qualche sorella del Monastero. Il pranzo è stato occasione di dialogo e scambio, anche se molte domande le abbiamo riservate per la condivisione del pomeriggio. Dopo una visita all’orto e alla vigna, includendo una tappa al Cimitero interno, ci siamo riunite nel salone per vivere un momento di spontanea condivisione. Sono stati toccati vari argomenti, ma fra tutti possiamo segnalare il racconto dell’attento e prolungato discernimento che ha portato a una scelta di questo genere, tutt’altro che improvvisata. Le due realtà si sono accolte nella diversità, senza perdere la loro originalità, in un costante esercizio di ricerca delle motivazioni per cui le cose venivano fatte in un certo modo, in atteggiamento di accoglienza dell’altro, del diverso, senza paure. Non vogliamo immaginare che tutto questo sia stato facile: certo, ha richiesto e richiede energie sempre nuove, fatiche, ritardi e lentezze, ma nella disponibilità ad accogliere il disegno di Dio, che sempre ci sorpassa. Inoltre, è stato bello ascoltare il vissuto di alcune sorelle di Bose, che mentre nella fraternità mista hanno potuto fare l’arricchente esperienza della vita condivisa con fratelli, ora possono cimentarsi in quella della “sororità”, cogliendone i suoi risvolti positivi.
Le Sorelle hanno anticipato per noi la preghiera dei Vespri, permettendoci così di parteciparvi: siamo giunte in Coro scalze … avevamo le scarpe troppo infangate dopo il tour nell’orto!
Ognuno avrà portato a casa qualcosa di questa esperienza: non siamo qui a voler dire cosa, ma a segnalare la bellezza di aver vissuto questo momento formativo sotto tanti punti di vista. Nei giorni a seguire, in qualcuno è nato il desiderio di organizzare, nelle prossime sessioni a Roma, una tappa di studio a Civitella, anche per poter approfittare della Biblioteca. È una possibilità da studiare, vedremo cosa succederà …
Grati per aver ospitato questo articolo,
Studentesse (e pochi studenti!)
dello Studio Teologico Benedettine Italiane, II anno in corso